Dalla ricerca di una compatta alla mirrorless Olympus OM-D E-M10

Dopo l’estate ho cominciato a studiare il mondo delle compatte da 1 pollice, con l’idea di sostituire la Panasonic LX3, un’onesta macchina ancora in grado di fare il suo mestiere ma che sembra preistoria in confronto alle compatte moderne. Le compatte da 1 pollice offrono una qualità fotografica degna di nota ed in generale hanno ottiche di buona fattura e luminose, almeno in grandangolo, consentendo di portarsi dietro con facilità una macchina che non fa rimpiangere nulla.

La mia attenzione in particolare si era concentrata sulla Canon G9X, di cui recentemente è stato annunciato il modello “mark II”, un aggiornamento per renderla più veloce e reattiva.

 

Fatta questa premessa come sono finito con una Olympus OM-D E-M10?

Ho trovato la fotocamera da Mediaworld ad un prezzo allettante, ultimo pezzo disponibile in esposizione, in kit con l’obiettivo M.Zuiko 14-42mm f/3.5-5.6. Non conoscendo particolarmente il mondo Olympus ed in generale il sistema 4/3, ho fatto quindi un po’ di ricerca, ho letto un paio di recensioni ed il parere di chi la possiede da tempo, dato che questo modello risale al gennaio 2014, poi sostituito dalla “mark II” che apporta alcuni miglioramenti.

Sono andato a vederla nuovamente dal vivo e mi sono convinto, da una settimana gironzola con me tutto il giorno.

Il marchio OM-D richiama nell’aspetto la linea di SLR “OM” che ha fatto storia nell’era della pellicola (sembra passata un infinità di tempo…), questo modello è il più piccolo della serie (derivato da M1 ed M5) ma non per questo meno interessante, ecco le caratteristiche salienti:

  • Sensore da 16 MP Live MOS senza filtro anti-aliasing (ISO 200-25600)
  • Stabilizzatore su sensore a 3 assi
  • Schermo orientabile sensibile al tocco
  • EVF da 1.4 MP con luminosità automatica
  • Messa a fuoco a contrasto ad 81 punti, decisamente veloce
  • Flash integrato, piccolo ma utile
  • 3 bottoni e 3 frecce (del pad) personalizzabili
  • Funzioni Live Bulb e Live Time per vedere in anteprima l’esito delle lunghe esposizioni
  • Wi-Fi per collegamento agli smarthphone con l’apposita app

 

Estetica e controlli

Il corpo della macchina è realizzato in magnesio, l’unica parte sotto le mie aspettative è il vano sul fondo per batteria e scheda di memoria (SD), uno sportellino con una cerniera in plastica. La macchina ha un aspetto di altri tempi, con una copertura siml-pelle nella parte anteriore che ne rende piacevole l’impugnatura. La parte superiore è caratterizzata da quello che all’aspetto sembra un pentaprisma, ovviamente non essendoci nessuno specchio la parte ha mantenuto solo la forma, in realtà cela l’EVF ed il piccolo flash pop-up e sulla sua sommità si trova la slitta accessori.

Tutti i controlli principali si trovano sulla parte superiore, ghiera dei programmi a sinistra del finto pentaprisma, due belle rotelle, il tasto di scatto, quello di visione e ben 3 tasti personalizzabili sulla destra. Sul retro la classica crociera con tasto centrale, 4 pulsanti ed il tasto di accensione, in posizione inusuale ed un po’ scomoda.

 

Prime impressioni d’uso

Una delle cose che mi ha convinto nell’acquisto è il sistema di controllo a doppia ghiera, che si configura in base al programma impostato, per esempio in priorità di apertura quella interna (da usare col pollice) modifica il diaframma, mentre quella anteriore (indice) modifica l’esposizione. Accanto alle ghiere si trovano due tasti funzione ed il tasto di registrazione video, che per fortuna può essere configurato a piacere.

A tale proposito, la macchina ha uno dei menù di configurazione più lunghi che io abbia mai visto, diviso per sezioni con una breve indicazione su ogni voce, per fortuna, permette di plasmare la macchina a proprio piacimento.

L’impostazione che ho dato attualmente prevede solo l’EVF attivo, per farlo basta tenere premuto il tasto sul pentaprisma, ISO e bilanciamento del bianco su Fn2 (vicino al tasto di scatto, a portata di indice), attivazione HDR sul tasto di registrazione video e multi funzione sul tasto Fn1. L’impostazione multi funzione permette di cambiare funzione ad un tasto in modo facile, tenendolo premuto e ruotando una delle ghiere.

Tra le funzioni assegnabili ve ne sono due molto interessanti:

  • Controllo alte luci ed ombre, permette di intervenire con le due ruote modificando alte e basse su un grafico, come si farebbe con le curve in Photoshop
  • Creatore colore, consente di modificare colore e vivedezza creando dei filtri personalizzati

Il display posteriore orientabile è una prima volta per me, ed immagino che lo apprezzerò in diverse situazioni, il fatto che sia touch è un interessante aggiunta; rende più semplice scorrere fra le immagini ed ingrandirle per controllarle. Il sistema touch consente anche di selezionare il punto di messa a fuoco o di scattare con un tocco, interessante.

 

Walter White di Breaking Bad ha gentilmente posato per un ritratto, 42mm, ISO 250, f/5.6 a 1/80s. File RAW modificato con Photoshop CC 2017.

 

In una settimana non si conosce una macchina, ho iniziato ad apprezzare il sistema di controllo e devo dire che l’obiettivo del kit non è niente male, mi occorrerà comunque del tempo per prendere familiarità con i comandi e capire come sfruttarla al meglio.

Nel frattempo ho visto un po’ cosa ci si può montare, il sistema 4/3 è capeggiato da Olympus e Panasonic ma include numerosi altri marchi che hanno realizzato obiettivi ed altri accessori, e se non bastasse tramite adattatori si può montare un po’ di tutto, anche economici ma sorprendenti obiettivi CCTV, quelli realizzati per le telecamere di sorveglianza, per intenderci.

 

Un bel primo piano di Walter White, 42mm, ISO 450, f/5.6 a 1/50s. File JPEG ridimensionato con Photoshop CC 2017.

 

Un fisso luminoso e piccolo non mi spiacerebbe, ma per il momento penso che mi divertirò con l’obiettivo in dotazione.

Alla prossima!